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Gli eterni principi α e ω part 20

da , | 8 Dic, 23 | Filosofia |

Il recupero della Mitologia

L’apertura dello spazio dell’inconscio permette anche il recupero, su un piano profondo, della Mitologia. Di quella arte dell’essere che è rappresentazione simbolica di energie universali. Fu Campbell tra i primi a notare la generalità dei simboli dell’umanità primitiva. A notare quanto parallele fossero le culture dell’Indonesia e del mondo nordico. Delle isole del Pacifico e della Persia. A notare che la Mitologia sembrava la stessa commedia (o tragedia!) interpretata con costumi diversi a seconda del luogo.

Ed è proprio attraverso la vastità della sua rappresentazione simbolica che la Mitologia si è imposta come anelito dello spirito, come ricerca di soprannaturale e come produzione di archetipi. Si è imposta in tutte le culture a tutte le latitudini e con quasi le stesse identiche modalità espressive. Perché in fondo, queste sono semplicemente le modalità dell’essere uomini. In carne e in spirito.

In parte rimossa e dimenticata dalla nascita della Filosofia – emarginata dalla scelta apollinea della filosofia dei Greci – la Mitologia viene ora recuperata proprio dalla Scienza dell’Inconscio. Che attinge a piene mani ai simboli ed alle rappresentazioni primeve e profonde. Che scopre (e riscopre) la ricchezza archetipale dei simboli mitologici. Vista con le moderne lenti del mondo dell’inconscio, la Mitologia (anche nei suoi aspetti teologici) viene recuperata ad esempio con l’opera di Hillmann che costruisce una intera scienza della Psiche a partire dalle rappresentazioni della Divinità della Grecia antica. In una certa misura si tratta proprio del del dionisiaco, si tratta fose di andare a curare quella frattura nella cultura di cui lamentava Nietzsche nella “Nascita della tragedia”.

Autori: Marco G. Giammarchi e Roberto Radice

Autori

  • Marco Giammarchi è Primo Ricercatore all'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, abilitato Professore Ordinario di Fisica delle Interazioni Fondamentali. È' titolare del corso di Fisica delle Particelle all'Università degli Studi di Milano ed è stato Guest Scientist al Fermilab negli USA e all'Albert Einstein Center di Berna. Ha partecipato a esperimenti al Fermilab, al Laboratorio del Gran Sasso, in Belgio, in Argentina e al CERN di Ginevra. È' tra i fondatori di Borexino, esperimento che ha dimostrato il funzionamento del centro del Sole con i neutrini e nel 2015 ha fondato l'esperimento QUPLAS che ha osservato per la prima volta l'interferometria quantistica di antimateria. I suoi interessi vanno dalla fisica astro-particellare e del neutrino alla fisica quantistica e alla gravitazione con antimateria. È autore di 300 pubblicazioni su riviste internazionali e di 50 interventi a conferenze internazionali. Interessato alla spiritualità orientale, da oltre dieci anni collabora con Filosofi della Scienza su temi epistemologici e di filosofia teoretica.

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  • Roberto Radice (Busto Arsizio 1947), già professore ordinario di Storia della filosofia antica all’Università Cattolica di Milano è condirettore delle collane: “Temi metafisici e problemi del pensiero antico” e “Platonismo e filosofia patristica”, Vita e Pensiero, Milano, nonché direttore di “Lexicon, collana di lessici [informatici] di filosofia antica”, edizioni Biblia, Milano. I suoi interessi scientifici spaziano dall’Ellenismo al Neoplatonismo, passando attraverso Aristotele e il Giudaismo alessandrino. I suoi ultimi libri (dal titolo Magica filosofia e I nomi che parlano) editi da Morcelliana nel 2019 e nel 2020 sono dedicati ai rapporti fra la filosofia e il pensiero magico, nonché alla storia dell’allegoria filosofica. Collaboratore del “Corriere della sera” nei collaterali della serie “Grandangolo” (11 titoli) e “Filosofica” della quale è anche curatore.

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