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Gli eterni principi α e ω part 1

da , | 28 Nov, 23 | Filosofia |

Incipit

Questa è una piccola storia del tutto e di tutti, una storia dell’umano e di quell’arte dell’umano che è la conoscenza, una storia scritta a due mani: da un filosofo e da un fisico. Una storia raccontata al ritmo di eterni princìpi, princìpi dell’uomo e del tutto. Princìpi come l’infinito e l’indefinito, resi evidenti nella cultura occidentale dai filosofi naturalisti Greci, dai tempi di Anassimandro. E per ascoltare la musica di questa grande e antica storia, per delinearne il progresso, useremo due punti di riferimento. Un Alfa ed un Omega.

Useremo, per orientarci, il compasso della Conoscenza: dalla mitologia del mondo alle filosofie – orientale e occidentale. Useremo il mito, useremo la scienza. Parleremo dell’inconscio e di quegli eterni princìpi che presiedono all’arte dell’umano conoscere. E all’arte.

Chiameremo Alfa l’origine dei tempi, e ci faremo guidare in questo dalla Cosmologia Moderna. Ma Alfa sarà anche l’infanzia dell’umanità, sarà il Paleolitico con le sue mitologie e con l’origine dei princìpi eterni. In Occidente Alfa sarà anche il momento in cui Talete, Anassimandro ed Anassimene si volgeranno al Tutto senza il filtro del mito, oppure il momento in cui l’apollineo prevale sul dionisiaco. Alfa sarà, ed è lo stesso tempo, l’istante in cui il Buddha Shakyamuni tiene il Sermone di Benares. E Mahavira, ultimo Tirthamkara, ultimo dei traghettatori, insegna la via della liberazione dal ciclo delle esistenze reincarnate. Alfa è la prima sillaba del Rg Veda. L’Om.

Chiameremo Omega il punto di osservazione di oggi, punto che è osservazione di un Cosmo dopo le Rivoluzioni Copernicane, rivoluzioni culminate nell’ultima: quella della scoperta dei pianeti extrasolari. Punto che, nella storia della Conoscenza, è anche indeterminazione quantistica, anche incompletezza matematica. Punto che è riflessione sulla distinzione soggetto-oggetto e sulla struttura dello spaziotempo da parte della relatività. Ma Omega è anche la riproposta del senso degli eterni princìpi, della mitologia, del mondo dell’inconscio e del sogno. Scorcio di visione unificata della conoscenza, del tutto e di noi stessi.

Autori: Marco G. Giammarchi e Roberto Radice

Autori

  • Marco Giammarchi è Primo Ricercatore all'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, abilitato Professore Ordinario di Fisica delle Interazioni Fondamentali. È' titolare del corso di Fisica delle Particelle all'Università degli Studi di Milano ed è stato Guest Scientist al Fermilab negli USA e all'Albert Einstein Center di Berna. Ha partecipato a esperimenti al Fermilab, al Laboratorio del Gran Sasso, in Belgio, in Argentina e al CERN di Ginevra. È' tra i fondatori di Borexino, esperimento che ha dimostrato il funzionamento del centro del Sole con i neutrini e nel 2015 ha fondato l'esperimento QUPLAS che ha osservato per la prima volta l'interferometria quantistica di antimateria. I suoi interessi vanno dalla fisica astro-particellare e del neutrino alla fisica quantistica e alla gravitazione con antimateria. È autore di 300 pubblicazioni su riviste internazionali e di 50 interventi a conferenze internazionali. Interessato alla spiritualità orientale, da oltre dieci anni collabora con Filosofi della Scienza su temi epistemologici e di filosofia teoretica.

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  • Roberto Radice (Busto Arsizio 1947), già professore ordinario di Storia della filosofia antica all’Università Cattolica di Milano è condirettore delle collane: “Temi metafisici e problemi del pensiero antico” e “Platonismo e filosofia patristica”, Vita e Pensiero, Milano, nonché direttore di “Lexicon, collana di lessici [informatici] di filosofia antica”, edizioni Biblia, Milano. I suoi interessi scientifici spaziano dall’Ellenismo al Neoplatonismo, passando attraverso Aristotele e il Giudaismo alessandrino. I suoi ultimi libri (dal titolo Magica filosofia e I nomi che parlano) editi da Morcelliana nel 2019 e nel 2020 sono dedicati ai rapporti fra la filosofia e il pensiero magico, nonché alla storia dell’allegoria filosofica. Collaboratore del “Corriere della sera” nei collaterali della serie “Grandangolo” (11 titoli) e “Filosofica” della quale è anche curatore.

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