Gli eterni principi α e ω part 10

da , | 2 Dic, 23 | Filosofia |

La filosofia orientale e la conoscenza Vedica

La prima sillaba del RgVeda, l’Om, segna un punto di rottura e di conoscenza forse senza precedenti. Osservati, intuiti, “visti” dai Rishi (i Veggenti), i Veda rappresentano un essere ed una conoscenza del Tutto e dell’Uno allo stesso tempo. Tutto e Uno, che poi saranno chiamati nella cultura Induista Brahaman e Atman, rispettivamente. La loro stessa esistenza è una sfida, una sfida del sacro, perché nella conoscenza Vedica tutto è sacro. E tutto si percorre con il rituale della vita.

Ma cosa sono, in realtà, i Veda? Come se ne può parlare in un ambito (per forza) razionale come quello di un testo? Come si può discuterne prescindendo dal fattore chiave dell’esperienza? L’unica possibilità, su questo piano, è trattenere per quanto possibile la razionalità – cercare di intuire più che conoscere analiticamente. Respirare l’aria di una visione cosmica senza pretendere di incasellarla.

I Veda, scritti in sanscrito assai posteriormente alla loro diffusione, sono un’antichissima raccolta di testi riguardanti primariamente una lunga serie di inni sacrificali [1]. La loro apparizione sulla scena del mondo appare correlata a un potente evento storico e mitologico: l’arrivo delle popolazioni degli Arii nella Valle dell’Indo, la “terra dei sette fiumi”. L’unione di due culture, l’inizio dell’Epica più grande del mondo, la Mahabharata.

Questa gloriosa fusione ha donato al mondo il concetto di una sacralità del tutto. Questa gloriosa nascita è stata la morte e decomposizione del Progenitore, il Dio che dona il soma – la bevanda sacra – nonché il sacro rituale, del Sacrificio Vedico e, grazie ad esso, attraverso i testi successivi, i Brahamana e infine le Upanishad che, nel loro insieme, vanno a definire l’altra grande filosofia del mondo.

La rappresentazione rituale del Sacrificio Vedico definisce un autentico universo simbolico. Nato con scopo di ingraziarsi le divinità attraverso offerte rituali, esso è, in ultima analisi il sacrificio per ricomporre una frattura. La frattura primaria, quella più essenziale di tutte: la frattura che dall’Uno ha generato il Molteplice.

L’Omega in questa prospettiva diviene il mondo dove si concepisce una unione, o meglio una analogia costruita al ritmo degli Eterni Principi.

Analogia di Occidente ed unione di Oriente.


(1) R. Calasso, Ardore, Adelphi

Autori: Marco G. Giammarchi e Roberto Radice

Autori

  • Marco G. Giammarchi

    Marco Giammarchi è Primo Ricercatore all'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, abilitato Professore Ordinario di Fisica delle Interazioni Fondamentali. È' titolare del corso di Fisica delle Particelle all'Università degli Studi di Milano ed è stato Guest Scientist al Fermilab negli USA e all'Albert Einstein Center di Berna. Ha partecipato a esperimenti al Fermilab, al Laboratorio del Gran Sasso, in Belgio, in Argentina e al CERN di Ginevra. È' tra i fondatori di Borexino, esperimento che ha dimostrato il funzionamento del centro del Sole con i neutrini e nel 2015 ha fondato l'esperimento QUPLAS che ha osservato per la prima volta l'interferometria quantistica di antimateria. I suoi interessi vanno dalla fisica astro-particellare e del neutrino alla fisica quantistica e alla gravitazione con antimateria. È autore di 300 pubblicazioni su riviste internazionali e di 50 interventi a conferenze internazionali. Interessato alla spiritualità orientale, da oltre dieci anni collabora con Filosofi della Scienza su temi epistemologici e di filosofia teoretica.

  • Roberto Radice

    Roberto Radice (Busto Arsizio 1947), già professore ordinario di Storia della filosofia antica all’Università Cattolica di Milano è condirettore delle collane: “Temi metafisici e problemi del pensiero antico” e “Platonismo e filosofia patristica”, Vita e Pensiero, Milano, nonché direttore di “Lexicon, collana di lessici [informatici] di filosofia antica”, edizioni Biblia, Milano. I suoi interessi scientifici spaziano dall’Ellenismo al Neoplatonismo, passando attraverso Aristotele e il Giudaismo alessandrino. I suoi ultimi libri (dal titolo Magica filosofia e I nomi che parlano) editi da Morcelliana nel 2019 e nel 2020 sono dedicati ai rapporti fra la filosofia e il pensiero magico, nonché alla storia dell’allegoria filosofica. Collaboratore del “Corriere della sera” nei collaterali della serie “Grandangolo” (11 titoli) e “Filosofica” della quale è anche curatore.

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