Gli eterni principi α e ω part 13

da , | 4 Dic, 23 | Filosofia |

La storia di tutte le storie e il principio di unità

È quella rappresentata in figura. L’inizio dell’Universo da uno stato di alta densità ed energia prende il nome di modello del Big Bang. Un modello caratterizzato da una miscela di elementi fondamentali primordiali, le particelle elementari. Queste particelle si aggregano tra loro man mano che l’universo si espande. Questa è la chiave principale di evoluzione cosmica: una espansione dello spazio e del tempo.

Durante l’espansione dello spazio e del tempo i campi quantistici fondamentali si evolvono e si aggregano in particelle. Una particella, unità subatomica, va pensata proprio in questi termini: agglomerato di un campo, capace di manifestarsi. Queste particelle nel corso dell’espansione cominciano ad aggregarsi, formano i nuclei atomici (nei primi tre minuti di vita dell’Universo) e infine formano gli atomi, quando l’Universo ha una età di 400 mila anni.

Il momento della formazione degli atomi avviene quando l’Universo è 1000 volte più piccolo di quanto non lo sia ora… e questa affermazione potrebbe far pensare ad un universo di dimensioni finite. Ma il punto è – ed è un punto decisivo – che il fatto che l’Universo sia finito o infinito è ancora in bilico. Ed è questo uno dei maggiori indefiniti della Cosmologia moderna. Se ad esempio l’Universo fosse infinito (come è probabile) potrebbe tranquillamente essere stato 1000 volte più “piccolo” di adesso ed essere ancora infinito.

La storia di tutte le storie del piano materiale dell’essere: l’espansione cosmologica.

Ma cosa vuole dire essere “piccolo”, allora, per un universo forse infinito. Prendiamo la distanza tra due oggetti A e B qualsiasi nell’Universo. E vediamo come varia nel tempo… ecco quando l’Universo aveva 400 mila anni di vita la distanza tra A e B era di un metro (poniamo). Ora che l’Universo ha 14 miliardi di anni, questa distanza è diventata di 1 kilometro. Questa definizione di distanza (di “piccolo” o “grande”) vale sia per un universo infinito che per un universo finito.

La storia più lunga di tutte ha visto la formazione delle stelle quando l’Universo aveva un miliardo di anni circa. E poi la formazione delle galassie, le città di stelle. Infine, quando l’Universo aveva quasi 10 miliardi di vita, è nato il sistema solare.

Autori: Marco G. Giammarchi e Roberto Radice

Autori

  • Marco G. Giammarchi

    Marco Giammarchi è Primo Ricercatore all'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, abilitato Professore Ordinario di Fisica delle Interazioni Fondamentali. È' titolare del corso di Fisica delle Particelle all'Università degli Studi di Milano ed è stato Guest Scientist al Fermilab negli USA e all'Albert Einstein Center di Berna. Ha partecipato a esperimenti al Fermilab, al Laboratorio del Gran Sasso, in Belgio, in Argentina e al CERN di Ginevra. È' tra i fondatori di Borexino, esperimento che ha dimostrato il funzionamento del centro del Sole con i neutrini e nel 2015 ha fondato l'esperimento QUPLAS che ha osservato per la prima volta l'interferometria quantistica di antimateria. I suoi interessi vanno dalla fisica astro-particellare e del neutrino alla fisica quantistica e alla gravitazione con antimateria. È autore di 300 pubblicazioni su riviste internazionali e di 50 interventi a conferenze internazionali. Interessato alla spiritualità orientale, da oltre dieci anni collabora con Filosofi della Scienza su temi epistemologici e di filosofia teoretica.

  • Roberto Radice

    Roberto Radice (Busto Arsizio 1947), già professore ordinario di Storia della filosofia antica all’Università Cattolica di Milano è condirettore delle collane: “Temi metafisici e problemi del pensiero antico” e “Platonismo e filosofia patristica”, Vita e Pensiero, Milano, nonché direttore di “Lexicon, collana di lessici [informatici] di filosofia antica”, edizioni Biblia, Milano. I suoi interessi scientifici spaziano dall’Ellenismo al Neoplatonismo, passando attraverso Aristotele e il Giudaismo alessandrino. I suoi ultimi libri (dal titolo Magica filosofia e I nomi che parlano) editi da Morcelliana nel 2019 e nel 2020 sono dedicati ai rapporti fra la filosofia e il pensiero magico, nonché alla storia dell’allegoria filosofica. Collaboratore del “Corriere della sera” nei collaterali della serie “Grandangolo” (11 titoli) e “Filosofica” della quale è anche curatore.

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