Il Paesaggio dell’Inconscio
L’apertura del mondo dell’inconscio in Occidente nasce con la psicanalisi moderna di Freud, Jung e delle altre scuole. Vengono proposti modelli e teorie che nascono dall’esperienza della medicina e che aprono orizzonti del tutto rivoluzionari: la scoperta di un intero mondo interiore, che viene studiato con metodi scientifici, permette all’uomo occidentale di volgere lo sguardo all’interno di sé, e indipendentemente dagli approcci tradizionali di religione e mito. L’essere di questo spazio, evidente dai suoi effetti, non è soggetto ai normali vincoli materiali: supera lo spazio e il tempo per collocarsi in una dimensione nuova.
Si viene così a formare un importante concetto della dinamica umana, quello di individuazione. Individuazione come equilibrio tra il conscio e l’inconscio. Individuazione quando il viaggio più grande, quello interiore, ci porta a capire ciò che siamo – come uomini – realmente. Ci apre a una dimensione dell’essere che prima non conoscevamo in modo esplicito. O che si intuiva con altri metodi, con i metodi della religione e del mito.
In modo ancora più radicale, se si parla di inconscio collettivo, esso va potenzialmente a collocarsi tra l’umanità passata, quella presente e quella futura. Un tessuto connettivo di ricchezza straordinaria, non soggetto ai vincoli spaziotemporali e che percorre l’essenza dell’essere in tutte le sue direzioni. Ci da l’idea di una dimensione ontologica che non ha confini. Né di spazio, né di tempo, né di altro tipo.
O forse, semplicemente, è che questi confini noi non conosciamo. Sono indefiniti.
Autori: Marco G. Giammarchi e Roberto Radice
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Marco Giammarchi è Primo Ricercatore all'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, abilitato Professore Ordinario di Fisica delle Interazioni Fondamentali. È' titolare del corso di Fisica delle Particelle all'Università degli Studi di Milano ed è stato Guest Scientist al Fermilab negli USA e all'Albert Einstein Center di Berna. Ha partecipato a esperimenti al Fermilab, al Laboratorio del Gran Sasso, in Belgio, in Argentina e al CERN di Ginevra. È' tra i fondatori di Borexino, esperimento che ha dimostrato il funzionamento del centro del Sole con i neutrini e nel 2015 ha fondato l'esperimento QUPLAS che ha osservato per la prima volta l'interferometria quantistica di antimateria.
I suoi interessi vanno dalla fisica astro-particellare e del neutrino alla fisica quantistica e alla gravitazione con antimateria. È autore di 300 pubblicazioni su riviste internazionali e di 50 interventi a conferenze internazionali. Interessato alla spiritualità orientale, da oltre dieci anni collabora con Filosofi della Scienza su temi epistemologici e di filosofia teoretica.
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Roberto Radice (Busto Arsizio 1947), già professore ordinario di Storia della filosofia antica all’Università
Cattolica di Milano è condirettore delle collane: “Temi metafisici e problemi del pensiero antico” e “Platonismo
e filosofia patristica”, Vita e Pensiero, Milano, nonché direttore di “Lexicon, collana di lessici [informatici] di
filosofia antica”, edizioni Biblia, Milano. I suoi interessi scientifici spaziano dall’Ellenismo al Neoplatonismo,
passando attraverso Aristotele e il Giudaismo alessandrino. I suoi ultimi libri (dal titolo Magica filosofia e I
nomi che parlano) editi da Morcelliana nel 2019 e nel 2020 sono dedicati ai rapporti fra la filosofia e il
pensiero magico, nonché alla storia dell’allegoria filosofica.
Collaboratore del “Corriere della sera” nei collaterali della serie “Grandangolo” (11 titoli) e “Filosofica” della
quale è anche curatore.
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