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Gli eterni principi α e ω part 11

da , | 3 Dic, 23 | Filosofia |

Eterni Principi tra l’Occidente e i Veda

Vicino all’era dell’ “Alfa” dell’umano, le mitologie di Oriente ed Occidente creano delle Teologie, dei modi di interrogarsi sulle realtà ultime. Le creano attingendo all’immenso bagaglio mitologico che va dalla Mesopotamia alla Persia all’India stessa. Dai monoteismi occidentali, al monoteismo Zoroastriano, al mondo Vedico, abbiamo un complesso paesaggio dello spirito. Un paesaggio fatto di diversità e somiglianza [1].

Ai tempi in cui Mosè guidava gli Ebrei fuori dall’Egitto, i Rishi forse vedevano i Veda. Ai tempi in cui il popolo di Israele era in esilio in Babilonia, il Tao veniva concepito nella Cina. Ma gli Eterni Principi ricorrono in tutte e due, da Oriente a Occidente, da Zoroastro a Muhammad. Così è pre-scritto nel mondo Vedico: che tutto sia sacro. E così pure nella Genesi leggiamo: E tu sarai sacerdote in eterno, secondo l’ordine di Melchisedec.

Analogie e diversità, a partire dal misterioso crogiolo primordiale dell’energia sciamanica e della mitologia. Con l’arrivo della filosofia greca, i due mondi si differenziano. L’indefinito si concretizza, la simmetria si rompe. I monoteismi a Occidente e la filosofia razionale greca. I panteismi a Oriente, con una filosofia intrinsecamente mitologica e religiosa. Con il misticismo occidentale ridotto alla clandestinità dello sfondo e con il trionfo dell’irrazionale in Asia.

Ma sarebbe sbagliato evidenziare solo queste differenze. Sarebbe sbagliato dimenticarsi della solida e antica saggezza del Confucianesimo, in tanti aspetti simile a una filosofia razionale della prassi. E sarebbe sbagliato dimenticare le analogie e le influenze reciproche, tra Spinoza e Schopenhauer – quest’ultimo inventore della azzeccatissima espressione “il velo di maya” che tanto in profondità coglie la criticità del rapporto orientale tra il Tutto e le sue manifestazioni esteriori.

Queste le carte in gioco, almeno all’inizio, nei pressi di dell’Alfa. Le carte di definizione del grande indefinito dell’umano. Che, nel cosmo infinito, dipinge i tratti della sua storia e del suo essere.

Del resto, al rituale dell’essere siamo chiamati tutti.


[1] Si tratta di concetti studiati ed espressi con grande completezza e profondità dagli studiosi di mitologia, come Joseph Campbell.

Autori: Marco G. Giammarchi e Roberto Radice

Autori

  • Marco Giammarchi è Primo Ricercatore all'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, abilitato Professore Ordinario di Fisica delle Interazioni Fondamentali. È' titolare del corso di Fisica delle Particelle all'Università degli Studi di Milano ed è stato Guest Scientist al Fermilab negli USA e all'Albert Einstein Center di Berna. Ha partecipato a esperimenti al Fermilab, al Laboratorio del Gran Sasso, in Belgio, in Argentina e al CERN di Ginevra. È' tra i fondatori di Borexino, esperimento che ha dimostrato il funzionamento del centro del Sole con i neutrini e nel 2015 ha fondato l'esperimento QUPLAS che ha osservato per la prima volta l'interferometria quantistica di antimateria. I suoi interessi vanno dalla fisica astro-particellare e del neutrino alla fisica quantistica e alla gravitazione con antimateria. È autore di 300 pubblicazioni su riviste internazionali e di 50 interventi a conferenze internazionali. Interessato alla spiritualità orientale, da oltre dieci anni collabora con Filosofi della Scienza su temi epistemologici e di filosofia teoretica.

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  • Roberto Radice (Busto Arsizio 1947), già professore ordinario di Storia della filosofia antica all’Università Cattolica di Milano è condirettore delle collane: “Temi metafisici e problemi del pensiero antico” e “Platonismo e filosofia patristica”, Vita e Pensiero, Milano, nonché direttore di “Lexicon, collana di lessici [informatici] di filosofia antica”, edizioni Biblia, Milano. I suoi interessi scientifici spaziano dall’Ellenismo al Neoplatonismo, passando attraverso Aristotele e il Giudaismo alessandrino. I suoi ultimi libri (dal titolo Magica filosofia e I nomi che parlano) editi da Morcelliana nel 2019 e nel 2020 sono dedicati ai rapporti fra la filosofia e il pensiero magico, nonché alla storia dell’allegoria filosofica. Collaboratore del “Corriere della sera” nei collaterali della serie “Grandangolo” (11 titoli) e “Filosofica” della quale è anche curatore.

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