HOLOCITY MANIFESTO Dal “villaggio globale” a “villaggi globalmente connessi”

da | 2 Mag, 24 | Scienze Umane

Estratto

La furbizia con cui i virus si propagano, nello spazio e nel tempo, sfruttando la dinamica delle popolazioni, suggerisce di decongestionare e stabilizzare le nostre organizzazioni, per fronteggiare tali “cigni neri”, adottando il paradigma “olonico-virtuale” per una Smart City rinominata Holo City.
Olismo da applicare sia allo Ciberspazio e sia allo Spazio, per realizzare rispettivamente una Olarchia civica d’autorità e potere e una Olotopia urbana di risorse umane e materiali, atteso il principio olografico per cui tutto il mondo ci sta già (virtualmente) in tasca (dello smartphone).
Olismo che supera localismi e globalizzazione con regole flessibili di confinamento e migrazione di risorse, umane e materiali, tra organizzazioni sociali, politiche e imprenditoriali.
Oltre a prevenire epidemie, la distribuzione geografica delle organizzazioni in Centri Multiservizi di Prossimità (CMP) apre nuove opportunità di assistenza e occupazione nella “città a 15 minuti”, compresa la manutenzione di apparati e ambienti.
Ambienti che sono preservati riducendo viaggi e trasporti superflui, energeticamente onerosi ed inquinanti.
Tutto ciò vale per Famiglia, Impresa, Scuola, Sanità, Stato e oltre: si può intendere Holo City come proseguimento dei progetti urbanistici di Adriano Olivetti e di Frank Lloyd Wright, con ulteriori mezzi (tecnologia dell’informazione e comunicazione) e per nuovi obiettivi (sostenibilità globale della nostra vita e lavoro).

Premessa

Ricordando “Il punto di svolta” di Fritjof Capra [1] potremmo ancora trasformare l’esperienza della crisi Covid-19 nell’opportunità di risolvere diversi problemi che incombono sull’umanità: salute, società, lavoro, scuola, ambiente, ecc..

In particolare la furbizia con cui i virus si propagano, nello spazio e nel tempo, sfruttando la dinamica delle popolazioni, suggerisce di decongestionare e stabilizzare le nostre organizzazioni, per fronteggiare tali “cigni neri” [2].

Approccio

Si propone di estendere il paradigma “olonico-virtuale”, concepito per la “impresa-rete” [3], ad ogni di organizzazione umana di Holo City: dalla Famiglia, alla Scuola, alla Sanità, allo Stato e oltre, con l’obiettivo di:

  • Mediare fra egoismo e altruismo, affrontando in modo opportunistico le difficoltà.
  • Superare limiti della chiusura e rischi dell’apertura, ponendo regole flessibili di confinamento e migrazione delle risorse, umane e materiali, fra entità sociali.
  • Garantire benessere, integrando le differenze e distribuendo le risorse.
  • Dematerializzare risorse e le loro interazioni, risparmiando l’ambiente.

“olonico-virtuale” è appunto una rete di unità operative autonome che agiscono in modo organico per adattarsi ad affrontare la concorrenza o catastrofi e perseguire ogni opportunità d’affari sul mercato.

Peculiarità

Holo City concepisce le organizzazioni a partire dalle “proprietà emergenti” dalle loro relazioni, secondo la nuova scienza delle reti [4][5] ed in “accoppiamento strutturale” autopoietico [6] con l’ambiente: Società, Mercato, Città, Nazione, ecc..

È una sorta di rivoluzione copernicana, per cui le risorse organizzative (umane e materiali, interne ed esterne, naturali ed artificiali) si adattano automaticamente e tempestivamente (in quantità e qualità) alle necessità delle catene di fornitura e approvvigionamento interessate, invece di limitare queste alle risorse disponibili.

Holo City distingue tra potere, che scende in modo gerarchico, e autorità legittimata dal basso, per cui le organizzazioni tendono ad avvantaggiarsi consorziandosi, invece di disgregarsi o lasciarsi dominare da quelle superiori.

Benefici

Holo City supera i limiti del localismo ed i rischi della globalizzazione con regole flessibili di confinamento e migrazione di risorse, umane e materiali, tra organizzazioni sociali, politiche e imprenditoriali.

In particolare le ultime crisi sono dipese da migrazioni selvagge (di persone e virus) a cui Holo City pone rimedio, gestendo (pianificando, assistendo, controllando e analizzando) relazioni di vita e d’affari a 360°, entro e fra le organizzazioni, e distribuendo meglio le risorse umane e materiali, a favore di:

  • Società e Sanità, evitando carenze o congestioni di persone e materiali.
  • Scuola e Lavoro, abilitando risorse a livello territoriale.
  • Ambiente, riducendo e automatizzando viaggi e trasporti

Proposta

Holo City integra Spazio fisico e Ciberspazio digitale (o Infosfera [7]) e si declina nel sociale, nella sanità, nella scuola, nel lavoro, nell’arte, nei trasporti, ecc., per assicurare il nostro benessere preservando l’ambiente.

A tali fini lo Spazio prevede una struttura territoriale diffusa, per le risorse umane e materiali (persone e dispositivi intelligenti), ed il Ciberspazio uno schema organizzativo olonico Olorg per i loro “gemelli digitali” (digital twins) [8]:

Fig. 1. Spazio e Ciberspazio di HoloCity.

Atteso il principio olografico per cui tutto il mondo ci sta già (virtualmente) in tasca (dello smartphone).

Holo City nel Ciberspazio (Olarchia)

Una organizzazione olonica Olorg è una “struttura ricorsiva auto-organizzante” i cui componenti prendono il nome di Oloni [9]:

Fig. 2. Struttura Olonica.

Dalle tendenze contrapposte, di [auto]affermazione dell’Olone o di ridursi a semplice parte di un Olone superiore, nelle organizzazioni sane si raggiunge un equilibrio, la cui rottura, causa la disfunzione dell’organizzazione, fino alla sua [auto]distruzione.

Quindi per garantire resilienza e benessere il comportamento dell’Olone (metabolismo) prevede una sorta di Tai-Chi, ovverosia un circolo generativo (autopoietico) tra conoscenza organizzativa (struttura) ed esperienza operativa (resocontazione) [10]:

Fig. 3. Thai-Chi “conoscenza/esperienza” nella organizzazione olonica

HoloCity nello Spazio (Olotopia)

Le Olorg, con i loro Agenti (persone e dispositivi intelligenti), sono distribuite in un arcipelago di quartieri urbani ed extraurbani, che assicura abitazioni a “15 minuti” da Centri Multiservizi (ambulatori, aule, uffici, negozi, teatri, ecc.) e talvolta anche da Centri di Produzione Specialistici (ospedali, scuole, imprese, fabbriche, magazzini, studi artistici, laboratori scientifici, ecc.):

Fig. 4. Abitazioni, Centri Multi Servizi di Prossimità (CMP) e Centri di Produzione Specialisti (CPS) sul territorio.

Realizzazione

Holo City estende il metodo “Software Defined Networking” (SDN) [11] alle reti d’impresa, governative e residenziali, per gestire integralmente (Internet del Tutto) le persone (Internet) ed i dispositivi intelligenti (Internet delle Cose) che le popolano.

Informatica

Holo City prevede un Sistema Informativo Olonico, con Base Dati integrata, univoca, condivisa e dotata di Intelligenza Artificiale, per fornire servizi per un’utenza globale di persone e dispositivi intelligenti [10]:

  • Identificando, descrivendo e localizzando ogni risorsa, umana o materiale, naturale o artificiale.
  • Gestendo innumerevoli organizzazioni, grandi e piccole, e con catene di fornitura e approvvigionamento comunque intrecciate e dinamiche.
  • Associando proprietà immobiliari, edifici e impianti a tali organizzazioni.
  • Analizzando grandi moli di dati, attraverso le Olarchie, per garantire un approccio olistico alle decisioni.

Funzionale

In HoloCity ogni Impresa espone, in uno o più Ambiti d’attività, apposite Olorg di Membri – agenti umani e dispositivi intelligenti – entro gerarchie di Ruoli competenti, su Norme produttive e Procedure esecutive, con relative ubicazioni geografiche.

Ove la possibilità di delegare ricorsivamente la “agenzia” ad altri Ruoli abilita ogni sorta di intreccio intra/inter organizzativo: gerarchico, matriciale, esternalizzato, ecc..

Ove ogni Olorg si confronta e si adatta per meglio collaborare e/o competere con le altre, nello stesso Ambito d’attività.

Per cui ogni Persona può avere tanti Ruoli, in diverse Imprese e Ambiti d’attività, diretti o delegati, per affrontare oggi:

  • una realtà umana in cui ognuno di noi ricopre quotidianamente diversi ruoli di vita e lavoro: famiglia, società, professione, ufficio, squadra, scuola, ecc.
  • un mondo del lavoro in cui si collabora a una molteplicità di organizzazioni e ruoli, mutevoli nel tempo: dipendente, [sub]fornitore, partner, consulente, ecc.

Urbanistica

Holo City non impedisce l’economia di scala della metropoli, ma previene traffici e assembramenti distribuendo nei paesi e quartieri urbani sanità, lavoro, istruzione, cultura, spettacolo e commercio, entro Centri Multiservizi di Prossimità (CMP):

Fig. 5. Centro Multiservizi di Prossimità (CMP).

  • Ambulatori medici
  • Aule scolastiche
  • Uffici/Laboratori/Officine
  • Atri/Sale di Cultura/Spettacolo
  • Negozi

Paesi e quartieri che possono ospitare anche Centri di Produzione Specializzati (CPS), come ospedali, scuole, imprese, fabbriche, ecc..

Abitazioni e Centri sono connessi da protocolli digitali (Internet e Internet delle Cose) e materiali (veicoli autonomi), per erogare servizi e trasportare beni e persone, in modo da garantire una Olotopia urbana, ovverosia fruizione di servizi globali, tipicamente della città intelligente (smart city), da qualsiasi luogo, pubblico o privato.

La connessione virtuale tra paesi e quartieri è nel Ciberspazio, mentre quella reale nello Spazio è ottimizzata con la riduzione e automazione di viaggi e trasporti.

Per altro le persone viaggiano fuori dal loro quartiere eccezionalmente, per fruire di qualche Centro di Produzione Specialistico, mentre le famiglie possono migrare in solido, da un quartiere all’altro, anche in nazioni diverse, per motivi di lavoro o scelta di vita.

Ai paradigmi “locale” e “globale” si sostituisce quello “glocale”, per contemperare i vantaggi economici e culturali della globalizzazione con quelli della localizzazione, a favore di armoniose ed efficienti comunità civiche.

Etica

Holo City prevede che le risorse, umane e materiali, vengano sistematicamente identificate, assegnate a qualche organizzazione e localizzate, in modo digitale, sicuro e riservato, a norma di Legge.

Declinazioni

Holo City prevede diversi campi di applicazione, dei quali illustriamo nel seguito “cum grano salis” alcuni obiettivi, con le tendenze evolutive dalla situazione attuale.

Invero si può intendere Holo City come proseguimento nel XXI secolo dei progetti urbanistici di Adriano Olivetti [12] e di Frank Lloyd Wright [13], con ulteriori nuovi mezzi (tecnologia dell’informazione e comunicazione) e obiettivi (sostenibilità globale della nostra vita e lavoro).

Società

In Holo City l’identità sociale emerge dalle relazioni, di collaborazione e competizione tra soggetti sociali, e si sostanzia nel senso di appartenenza.

Ma mentre il progresso tecnologico estende oltre misura il numero delle persone conoscibili, restano ostacoli/timori a frequentarne troppi e sopportare/apprezzare ogni uso e costume esotico, come pretende il “villaggio globale”, senza vincoli e confini.

Invece Holo City prevede gruppi sociali organizzati in villaggi e quartieri urbani, connessi virtualmente tra loro, ma confinati in modo regolato, per garantire nel tempo la loro giusta dimensione civica [14][15].

In particolare imprese ed istituzioni mantengono un equilibrio sociale virtuoso, importando ed esportando sistematicamente risorse, umane e materiali, attraverso confini funzionali e/o geografici variabili e porosi, perché il Sistema Informativo Olonico permette di modificarli con un click (Software Defined Borders).

La capacità di identificare e localizzare tali risorse, con quella di verificarne diritti/doveri (cosa possono/devono fare) e situazioni (dove possono stare), permette il controllo automatico dei confini, per garantire resilienza sociale

Lavoro

Con la globalizzazione la produzione industriale e l’erogazione dei servizi sono organizzate per catene globali, dove il lavoro sia più conveniente per costo e qualità.

Un ritorno all’autarchia comporterebbe il crollo dell’economia mondiale nonché lo scoppio di tensioni internazionali, ma la pandemia ha chiarito il valore di catene di approvvigionamento ridondanti, al fine di ridurre le vulnerabilità ad imprevisti.

Basta adottare il paradigma “olonico-virtuale”, con opportuni livelli di ridondanza, se si vuole che la resilienza faccia premio sull’efficienza.

Quindi Holo City abilita la [ri]configurazione in “tempo utile” di catene di fornitura distribuite e ridondanti (Software Defined Supply Chains).

E per il telelavoro si offre “coworking” nel Centro Multiservizi di Prossimità al dipendente, noleggiato dall’impresa per garantire la sicurezza aziendale e personale, evitando l’isolamento sociale dello “home-working”.

Sanità

Holo City prevede un’ampia distribuzione territoriale, abilitata dalla telemedicina:

  • In mobilità ed a domicilio, a scopo preventivo e curativo.
  • In ambulatori di quartiere, a scopo diagnostico e pronto-soccorso.
  • In ospedali per le acuzie.

Holo City favorisce l’auspicato orientamento al paziente della sanità, semplificando la cooperazione fra attori diversi, per ruoli e livelli di competenza, e fra apparecchiature medicali eterogenee.

In particolare i Centri Multiservizi e di Produzione dispongono 24hh-7gg di ambulatori, con personale medico e infermieristico locale, ma connessi ad Ospedali e Laboratori d’Analisi, per curare gli impiegati ed i clienti, ma anche gli abitanti del quartiere circostante, ospitando i loro medici di famiglia.

Scuola

Holo City combina l’idea di “classe rovesciata”[1] a quella di “scuola distribuita” supportando l’istruzione a distanza con sussidi locali, per alleviare famiglie e docenti e le loro abitazioni:

  • aule in appartamenti, condomini o nel Centro Multiservizi del Quartiere,
  • classi miste con tutori per educare in presenza con compiti, esercizi, ecc.

Ora l’istruzione a distanza, obbligata dalla pandemia, ha permesso di sperimentare la lezione a casa, a scapito di un eccezionale impegno delle famiglie e del corpo insegnante e con gravi carenze educative, a cui Holo City ovvia:

  1. Distinguendo fra “istruzione”, somministrabile a distanza con lezioni, documentari e applicazioni, e “educazione”, necessariamente in presenza.
  2. Sopperendo le famiglie con tutori e le abitazioni con aule condivise di quartiere, attrezzate per l’istruzione a distanza e le attività sussidiarie in presenza.

Soluzione che risolve anche il problema occupazionale, affiancando alla figura dello insegnante cattedratico, mero erogatore di conoscenza, quella del tutore, dedito alla educazione a 360° degli scolari, in collaborazione con le famiglie.


[1] L’idea-base della “flipped classroom” è che la lezione diventi compito a casa, mentre il tempo in classe sia usato per collaborazioni, esperienze, dibattiti e laboratori.

Viaggi

Holo City scoraggia il turismo di massa, a favore di salute, ambiente e lavoro, in quanto l’Olotopia permette di andare virtualmente ovunque stando ovunque.

Ma restano i viaggi di studio o di lavoro in presenza e quelli “di vita” legati alle migrazioni, che peraltro vanno a corroborare le organizzazioni, come visto.

Anche se normalmente studenti e lavoratori abitano nel quartiere che ospita il Centro di Produzione (fabbrica, ospedale, scuola, spettacolo, ecc.) o Multiservizi (uffici, aule, ambulatori, ecc.) in cui sono impiegati.

Quindi le Agenzia di Viaggi sono interessate e competenti a organizzare viaggi, traslochi e abitazioni di persone e famiglie, tra un quartiere e l’altro, anche in nazioni diverse, per motivi di studio, lavoro e vita, invece di occuparsi di turismo di massa, nocivo per la salute e l’ambiente.

E nel contempo garantire i controlli legali, economici e sanitari necessari o opportuni per tali spostamenti.

Trasporti

In Holo City il trasporto di persone, beni e merci è completamente automatizzato, per limitare il consumo energetico e l’impatto ambientale, e anche le filiere logistiche completeranno l’automazione Industry 4.0 per minimizzare il personale in presenza.

Ma in generale c’è l’opportunità di ripensare il rapporto tra persone e territorio: con la facilitazione della guida autonoma, di Internet delle Cose e altre tecnologie, le città saranno modellate da fattori di crescita, manutenzione e mobilità sostenibili.

In prospettiva Holo City adombra una visione di “spazi mobili”, invece di automobili come oggi le intendiamo

Spettacoli

Holo City per evitare assembramenti di spettatori prevede strutture pan-ottiche preferibilmente finestrate.

Oltre a strutture specializzate ad ospitare spettacoli, i Centri Multiservizi di Prossimità (CMP) dispongono di spazi e dispositivi per esibizioni collettive, ad esempio ampi atri e cortili, con palchi o balconate aggettanti su palcoscenici.

Mentre le Agenzie di Viaggi sopradette si occupano delle necessità logistiche delle compagnie artistiche di giro.

Commercio

Negozi pop-up, entro Centri Multiservizi di Prossimità (CMP) prevedono:

  • vetrina con campionario
  • consulenza commerciale (acquisti e vendite)

senza necessità di provvedere al magazzino, alla contabilità ed alle consegne, perché iper-connessi alle Reti Commerciali Globali.


Referenze

  1. Fritjof Capra, F.: Il punto di svolta. Feltrinelli, Italy (1989)
  2. Nassim Nicholas Taleb, F.: Il Cigno nero. ilSaggiatore, Italy (2009)
  3. Giorgio Merli, F., Cesare Saccani, S.: L’azienda olonico-virtuale. Il sole 24 ore, Italy (1994)
  4. Buchanan Mark, F.: Nexus. Mondadori, Italy (2004)
  5. Steven Strogatz, F.: Sincronia. I ritmi della natura, i nostri ritmi. Rizzoli, Italy (2003)
  6. Humberto Maturana, F., Francisco Varela, S.: Autopoiesi e cognizione. La realizzazione del vivente. Marsilio, Italy (1985)
  7. Luciano Floridi, F.: Pensare l’infosfera. La filosofia come design concettuale. Raffaello Cortina Editore, Italy (2020)
  8. Wikipedia, https://it.wikipedia.org/wiki/Gemello_Digitale, ultimo accesso 2020/09/17
  9. Piero Mella, F.: La rivoluzione olonica. Oloni, olarchie e reti oloniche. Il fantasma nel kosmos produttivo. FrancoAngeli, Italy (2005)
  10. Giulio Beltrami, F.: HyperService, Communities of Services Alchemist for Google WebApp in sviluppo, Italy (2019)
  11. Wikipedia, https://it.wikipedia.org/wiki/Software-defined_networking, ultimo accesso 2020/09/17
  12. In: C. Olmo, F. Costruire la città dell’uomo. Adriano Olivetti e l’urbanistica. Einaudi, Italy (2002)
  13. Wikipedia, https://en.wikipedia.org/wiki/Broadacre_City, ultimo accesso 2020/10/20
  14. Platone, F.: La Repubblica. Laterza, Italy (2007)
  15. In: Francesco Indovina F.: Dalla città diffusa all’arcipelago metropolitano. Franco Angeli, Italy (2009)

Autore: Giulio Emilio Maria Beltrami(

Autore

  • Beltrami Giulio

    Giulio Beltrami è nato a Milano il 23 marzo 1944, ove risiede. Laureato in [astro]fisica all'Università degli Studi di Milano nel 1969, dopo due anni da ricercatore è stato per 8 anni consulente alla Syntax SpA (Olivetti) nella progettazione e sviluppo di software di sistema. Per altrettanti anni ha coordinato in Italtel SpA (STET) l'attività di assistenza agli utenti R&S, nell'area dei sistemi distribuiti, dei packages, della telematica e dei servizi "infocenter". Dal 1985 alla Logos Progetti SpA, software house poi confluita nel Gruppo Olivetti, ha coordinato progetti di ricerca in ambito europeo e lo sviluppo di diverse applicazioni telematiche; quindi ha contribuito al disegno di una linea di prodotti software per banche dati e gestione documentale, che infine ha promosso, come responsabile aziendale del supporto commerciale e marketing. Membro delle associazioni AICA, ClubTI Milano (ex), Informatici senza Frontiere, Copernicani (Italia) e ACM (USA) e partecipe alla Fondazione RCM (Rete Civica di Milano), si è anche interessato agli aspetti sociali delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, senza trascurare fenomeni "tecno-anarchici" e "cyberpunk". In pensione dal 2002, continua ad occuparsi di informatica, con la ricerca e sviluppo "amatoriale" di sistemi di assistenza a comunità d'affari in rete, basati su originali architetture e tecnologie informative/cognitive; i risultati attesi sono una piattaforma "Community Business Server" e una teoria sulla conoscenza/coscienza collettiva emergente dal suo funzionamento in Internet. Ha usato tale piattaforma nel progetto "con domotico" eCondominium vincitore del Premio Perotto 2010. Piattaforma che dal 2011 è evoluta al cloud computing, stressando il concetto di collaborazione, con rivoluzionarie architetture applicative "Hyper-Business" e "Hyper-Enterprise". Mentre eCondominium si è evoluto da "Social Housing" a "Global Housing", con il nome “Hyper-Condo”, che virtualizza il citofono sullo Smartphone. Dal 2020 la pandemia suggerisce come snellire e decongestionare le città, per fronteggiare tali e tanti “cigni neri”, adottando il paradigma “olonico-virtuale” per una Smart City rinominata Holo City. Il progetto prevede Olismo nello Spazio fisico e nel Ciberspazio informatico (Infosfera), per realizzare una Olarchia civica e una Olotopia urbana, atteso il principio olografico per cui tutto il mondo ci sta già (virtualmente) in tasca (dello smartphone). Da ultimo propone lo Ecopacifismo contro al rischio combinato disposto di olocausto nucleare ed estinzione climatica.

    Giulio Beltrami
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