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Ciclo dedicato ad Afrodite – Parte seconda: Qual’è l’archetipo incarnato da Afrodite?

Afrodite

La prima divinità greca di cui ci occuperemo, è Afrodite, la stessa che gli antichi romani chiamavano Venere, la dea dell’amore, della bellezza, della gioventù e dell’amore sensuale.

Ma queste sono considerazioni ormai assodate nell’immaginario collettivo.

Come dimostreremo invece, la nostra indagine si svolge su piani diversi, che spaziando dallo studio etimologico del nome proprio, fino alla lettura allegorica degli episodi più salienti che hanno caratterizzato la sua vita e l’osservazione dell’iconografia a lei dedicata, ci permettono di osservare le varie sfaccettature che riguardano l’archetipo che essa incarnava secondo il modello della psicologia archetipica (Vedere parte 1 pubblicata qui).

 

Aphrodite Pudica (Roman copy of 2nd century AD)
National Archaeological Museum, Athens
immagina tratta da https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Statue_of_Aphrodite,_2nd_c._BC.jpg

La nascita di Afrodite

Secondo la versione di Esiodo (verso 190 Teogonia ) , Afrodite, è figlia di Urano il quale a sua volta era il compagno di Gea, che però non la partorì.

Nacque, come vedremo meglio più avanti, dalle schiume del mare.

Ricordiamo che Gea, assieme ad Urano [i] mise al mondo 12 Titani, 3 Ciclopi e 3 Ecatonchiri.

Ma il padre, dopo la loro nascita, li nascondeva in una cavità della terra.

Ora il sostantivo usato da Esiodo non era proprio una cavità, ma κευθμών – keythmon che effettivamente potremmo tradurre «nascondiglio», «caverna», «grotta», «cavità», ma anche «il nascondiglio dove si nascondono i tesori», «le regioni sotterranee».

Abbiamo così evocato una serie di immagini che se interpretati allegoricamente, sembrano richiamare un posto nascosto, occulto, sotterraneo.

Ma come si chiama quel posto occulto nascosto che si trova nei meandri della nostra psiche?

Si chiama inconscio [ii].

Pertanto Gea, usando un’immagine pertinente con la nostra chiave di lettura, non seppelliva i propri figli sulla terra ma “seppelliva” gli archetipi risultanti dalla sua interazione con Urano nel proprio inconscio.

Sottolineiamo questa parte del racconto perché ci fa venire in mente che se le idee e le istanze psichiche non vengono alla luce, queste creano dolore, sofferenza e nevrosi.

Urge quindi una soluzione, un cambiamento radicale.
Gea pertanto dopo aver fabbricato un falcetto, chiede ai suoi figli di evirare il padre.

Crono accetta (è così che nasce il mito di CronoSaturno il cosiddetto “falcifero”) ed evira il padre nel momento in cui è unito alla madre.

Il membro poi viene gettato in mare [iii].

Da questa particolare unione nasce Afrodite.

Il mare è quindi l’immagine primordiale del liquido amniotico, della gestazione accogliente, ricca di elementi nutritivi.

Rispetto ai suoi “fratellastri” [iv] che vengono gestati da Gea e poi nascosti dopo la nascita sotto terra, ella vive quindi in un ambiente protetto e sicuro (sott’acqua non si sentono venti o terremoti e la temperatura è pressoché costante).

È un ambiente di incubazione ideale.

Forse per questo, Afrodite – Ἀφροδίτη nelle raffigurazioni tramite statue e affreschi viene rappresentata fisicamente perfetta, non come Ecatonchiri e Ciclopi che sono dei veri mostri.

Sempre secondo la leggenda, sarebbe nata uscendo dalla spuma del mare, che in greco antico si dice “ἀφρός” “aphros”.

Ed è da questo elemento, che viene fatto risalire, secondo un’interpretazione diffusamente accettata in ambito accademico, il nome di Afrodite cioè “Ἀφροδίτη”.

In realtà in nome Afrodite cela molti altri aspetti meno conosciuti ma assai utili per il nostro studio.

Analisi etimologica del nome di Afrodite

Ma è proprio grazie all’analisi del nome della dea, che rinverremo alcuni indizi che ci condurranno alla scoperta di alcuni tratti di personalità legati alla sua figura e quindi, per corrispondenza analogica, comprenderemo alcune proprietà relative all’archetipo di cui lei é la personificazione [v].

Per cominciare, osserviamo che ἄφρον – aphron, significa “dissennatezza” e “stoltezza”, termini che si addicono bene ad alcuni comportamenti impulsivi e passionali che sono costati cari alla dea.

Ci riferiamo a quando ella sposata con il dio Efesto, fratello di Ares/Marte, si fa trovare a letto col genero.

Sposata con Efesto, uomo non bello, storpio, ma dotato di intelligenza non comune, tanto da essere rinomato per la sua capacità a dominare quelli che ai suoi tempi erano le tecnologie “allo stato dell’arte”, come la metallurgia e la meccanica per intenderci, prende come amante un guerriero bello e muscoloso, il fratello del marito, il dio Ares/Marte.

Senza entrare in ulteriori dettagli che sveleremo quando parleremo prossimamente di Ares e di suo fratello, quest’ultimo caratterialmente diverso del primo, la tresca viene smascherata.

Interessante notare che da questo rapporto, tra una dea bella e sensuale ed un energumeno sanguigno e violento, nascerà Armonia – Ἁρμονία.

Ora, il sostantivo ἁρμονία – armonia, significa «unione», «concordia», «ciò che unisce».

Da un unto di vista archetipico risulta che dalla congiunzione di due opposti, la bella e sensuale, ma un po’ dissennata Afrodite e colui che incarna l’energia incontrollabile che nelle sue talvolta manifestazioni sopra le righe sconfina nell’ira, nasca una dea che rappresenta la concordia, l’armonia, ciò che riporta l’equilibrio.

Ma non solo.
Sebbene i vocabolari parlino di etimologia sconosciuta, proviamo egualmente ad approfondire le radici del termine Afrodite.

Osserviamo che φρονέω – phroneo, verbo che risulta essere quasi omofonico alla seconda parte del nome della dea, significa «pensar bene», «essere saggio», «giudizioso». Questo verbo, a sua volta, secondo il vocabolario Bailly, deriva dal sostantivo femminile φρήν – phren, che significa «diaframma», «intelletto», «ragione», «senno», «prudenza» «volontà», «pensiero».

Significati che, se preceduti dal prefisso privativo α – alpha, quindi di negazione, acquistano ulteriori significati.

Alcuni che confermano quanto precedentemente detto riguardo ad ἄφρον – aphron, altri invece, che evocano immagini quali «colei che non sa porre limiti», «colei che è senza intelletto o ragione», l’«imprudente», «che è svogliata», «spensierata».

Pertanto la dea che a causa dei condizionamenti culturali, siamo abituati ad immaginare solamente come la dea dell’amore carnale, della lussuria, si rivela in realtà anche l’archetipo che starebbe dietro a chi si lascia trascinare dagli eventi, che non sa porre limiti a sè ed agli altri, di quella che nell’immaginario collettivo rappresenta la seduttrice un po’ svampita.

La rappresentazione


Afrodite Anadiomene – scavi Pompei
https://it.m.wikipedia.org/wiki/File:Aphrodite_Anadyomene_from_Pompeii.jpg

 

Nelle statue e nelle rappresentazioni sui vasi di provenienza sia ellenica che romana, la dea è la raffigurata principalmente come modello di bellezza.

Ma questa “bellezza” non è casuale. Essa è il frutto di un amore materno, in questo caso rappresentato allegoricamente dal Mare che l’ha nutrita ed accudita.

E’ rappresentata in alcuni affreschi o vasi, i cosiddetti Crateri, mentre nasce perfettamente formata da una conchiglia, che a nostro avviso potrebbe rappresentare un richiamo al fatto che l’amore é prima di tutto protezione, prendersi cura di una creatura, coltivare un essere che sta crescendo.

Ai fini della nostra analisi è altrettanto utile analizzare cosa avviene subito dopo la sua nascita, che avviene, secondo i racconti, nel momento in cui ella esce dall’acqua marina [vi] .

Secondo il racconto di Esiodo, apprendiamo che dove la dea posava i piedi cresceva una tenera erba.

Sembra che il poeta greco ci stia suggerendo che la presenza di Afrodite sarebbe vivificante, una sorta di dispensatrice di energia.

L’amore infatti ravviva, ci fa sentire i brividi dentro, fornisce alla vita uno scopo elettrizzante per cui essere vissuta.

È inoltre facile in questo caso, trovare l’associazione che c’è tra l’energia fertile e l’amore indirizzato alla procreazione della specie.

 

Museo archeologico di Paestum. Afrodite: al suo passaggio la vegetazione esplode rigogliosa.
https://it.m.wikipedia.org/wiki/File:Afrodite,_anfora_del_Pittore_di_Afrodite_(Museo_archeologico_di_Paestum).jpg

 

In un vaso esposto al museo di Paestum Venere in particolare, la dea é rappresentata mentre al suo passaggio la vegetazione cresce rigogliosa.

Sempre nella stessa immagine la dea è circondata da due Eroti, rappresentati come giovani dotati di ali, figure che ci ricordano quelle che in epoche successive verranno chiamati i “putti”.

Ma di Eroti, in realtà a seconda della tradizione, se ne contano fino a 5 e sono molto importanti per fornire ulteriori indizi riguardo alle sfaccettature incarnato dalla figlia di Urano e del Mare.

Bibliografia:

    • Karoly Kerenyi – Gli dei e gli eroi della Grecia (1951, 1958, 1997 ed italiana Saggiatore 2015)
    • Roberto Sicuteri – Astrologia e Mito Astrolabio 1978
    • Jean-Pierre Vernant – Mito e religione in Grecia antica 2009
    • David Miller – James Hillman Il Nuovo Politeismo – La rinascita degli dei e delle dee (prefazione di Henry Corbin) 2016
    • Louis Corman – Viso e Carattere . Edizioni Mediterranee 1985
    • James Hillman – Articolo di presentazione della Psicologia Archetipica scritto da James Hillman sul sito Treccani: http://
      treccani.it/enciclopedia/psicologia-archetipica_%28Enciclopedia-del-Novecento%29/
    • James Hillman – Re-visione della psicologia Edizione Adelphi 1983
    • https://profcasillo.wordpress.com/110-2/eros-philia-agape-libido-viaggio-nelluniverso-concettuale-dellamore-da-platone-a-freud/
    • Il sito www.theoi.com la più ricca libreria digitale di libri e testi riguardanti la mitologia greca raccolta dalla biblioteca dell’università
      di Oackland e, adoperata da Nasa, e dalle università dell’MIT, Stanford, Harvard e Yale.
    • Omero: https://it.wikisource.org/wiki/Inni_omerici/Ad_Afrodite/Inno Inni omerici: Ad Afrodite.
    • Friedrich Creuzer  – Simbolica e mitologia , ed gennaio 2004 Editori Riuniti – Roma (Titolo originale: Symbolik und Mythologie der alten Volker  – 1812)
    • Tonino Griffero citato in bibliografia ed intitolato “Prendere il mito “alla lettera”. Schelling filosofo della mitologia “
    • Jean Sinoda Bolen : gli dei dentro l’uomo (1994 Casa editrice Astrolabio)
    • Jean Sinoda Bolen : gli dei dentro la donna (1991 Casa editrice Astrolabio)
    • L’articolo è apparso in forma breve suddiviso in tre parti nel 2020 sul webmagazine www.karmanews.it  nel 2020
    • http://www.perseus.tufts.edu/hopper/text?doc=urn:cts:greekLit:tlg0020.tlg001.perseus-eng1:173-206
    • https://www.theoi.com/Olympios/AphroditeMyths.html#Birth versi di Esiodo sulla nascita

[i] Cogliamo l’occasione per far notare che la storia delle primissime generazioni degli “immortali” è spesso caratterizzata da amori che se letti con occhi umani possono apparire incestuosi. In realtà la lettura in trasparenza della psicologia archetipica non ci fa ci fa vedere un accoppiamento nel senso antropomorfico tra dei che siamo soliti immaginare dalle sembianze umane, ma soltanto archetipi con certe determinate caratteristiche che interagiscono.
Con il proseguire di questo ed altri nostri lavori, questo argomento diverrà più chiaro.
[ii] Un tema molto simile è stato da noi incontrato nel saggio intitolato «Il mito di Orfeo ed Euridice riletto attraverso
le lenti della psicologia archetipica» pubblicato all’interno del libro di Daniele Lo Rito e Marianna Velotto.
[iii] In realtà il mare o le acque in genere assumono un significato allegorico ben preciso. Essendo questo un saggio introduttivo, abbiamo deciso di non “mettere troppa carne sul fuoco” e di riparlarne più approfonditamente in una prossima occasione.
[iv] Diciamo così perché Afrodite con i fratelli condivide il padre mentre è stata gestata e messa al mondo dal mare.
[v] In realtà la versione italiana del testo intitolato revisione della psicologia, citato in bibliografia espressamente usa il termine “personificazione”.
Abbiamo usato il termine più diffuso in realtà, perché in una occasione ci venne contestato l’errore ortografico.
Abbiamo deciso in questa edizione pertanto, di sacrificare la fedeltà al testo del filosofo psicanalista americano, piuttosto che distrarre il lettore con riflessioni riguardanti il lessico usato in questo articolo.
[vi] non sappiamo se la leggenda facesse riferimento al liquido amniotico, fattostà che nella lingua lingua italiana la radice di “madre“ è la stessa di “mare” ed “amaro”.

Autore: Massimo Biecher

Autore

  • Biecher Massimo

    Cultore della mitologia greca, pubblica saggi che, rileggendo le storie mitologiche dell’antica Grecia attraverso le lenti della psicologia archetipica di James Hillman, mettono in evidenza i riferimenti simbolici al modo della psiche. Autore del libro a breve in uscita, dal titolo «La cosmogonia orfica - il filo rosso che passando per il neoplatonismo, collega Pitagora con la psicologia archetipica» Due dei suoi saggi sono stati pubblicati all’interno dei seguenti libri, • «Il seme della gioia» - Biblios edizioni 2021 • «Analisi del mito di Orfeo ed Euridice» - all’interno del libro del dott. Daniele Lo Rito e dott.ssa Marianna Velotto - 2023 Tiene ogni anno diverse conferenze allo scopo di condividere i risultati delle sue ricerche: Conferenze: 03/03/2022 «La paura all’interno della mitologia greca» - per l’associazione culturale Virtute e Canoscenza 29/03/2022 «Pitagora e la musica: la scienza al servizio dell’arte, la ragione amica delle emozioni” - Presso gli “Amici del Loggione del Teatro alla Scala” 17/12/2022 «La Cosmogonia Orfica e l’uovo cosmico» - presso l’associazione “Arpa magica” a Milano 26/01/2023 «L’uovo cosmico all’interno della Pala di Brera di Piero della Francesca: anello di congiunzione tra la mitologia dell’antica Grecia ed il Rinascimento fiorentino» presso il Rotary Club Se.De.Ca 09/05/2023 «Quale ruolo rivestiva la botanica all’interno dei racconti della mitologia greca, (se indossiamo le lenti della psicologia archetipica?) » - Presso il Museo di Storia Naturale a Milano ospite del Gruppo Botanico Milanese 22/06/2023 « Qual’è il “Nesso” tra Pitagora la Musica ed il mondo delle emozioni ? » - Circolo Filologico Milanese 15/09/2023 «Introduzione alla mitobiografia ed significato discesa nell’Ade di Orfeo» - Spazio Aurea Milano 21/09/2023 «Il mito di Orfeo ed Euridice riletto attraverso le lenti della psicologia archetipica » - Spazio Aurea Milano 12/11/2023 «La cosmogonia orfica - il filo rosso che passando per il neoplatonismo, collega Pitagora con la psicologia archetipica » - Spazio Alda Merini per Filosofia sui Navigli. 11/03/2024 Per la rivista culturale Progetto Montecristo il webinar dal titolo: « Come veniva rappresentata la paura all’interno dei racconti della mitologia greca? Quali erano i personaggi che erano chiamati ad incarnare le doti caratteriali per affrontarle ? » Massimo Biecher è dicembre 2023 vicedirettore della rivista Progetto Montecristo.

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