L’Iridologia Antica
Inizieremo questo breve articolo sulla storia antica dell’iridologia, periodo compreso fra il 2 secolo a.C. e la metà del 1.800 d.C., definendo cosa intendiamo per lo studio dell’iride.
L’Iridologia è un’arte medica preclinica e postclinica che consente di studiare le predisposizioni dei soggetti esaminati mediante l’analisi della struttura dell’iride e più in generale dell’occhio (pupilla, iride, sclero-congiuntiva, palpebre e lo sguardo). L’iride è l’area di rappresentazione topografica del corpo umano, posta nella parte anteriore dell’occhio. Possiamo raffigurare simbolicamente i vari organi mediante una topografia a settori, in aree concentriche o in piccole aree (sull’orlo pupillare interno, O.P.I.).
Possiamo distinguere tre periodi fondamentali nello sviluppo storico della conoscenza iridologica[2]. Ognuno di essi esprime delle consapevolezze e dei concetti in sintonia con la propria epoca storica
- iridologia antica, quella che veniva applicata prima delle scoperte effettuate dal famoso iridologo ungherese Ignáz von Péczely (1826 – 1911)
- iridologia moderna, quella che fa seguito alle elaborazioni da lui, Ignáz von Péczely, sistematizzate
- iridologia contemporanea[3], l’iridologia che si sta sviluppando in questi ultimi anni, che comprende anche l’iridologia multidimensionale[4] o multimessaggera.
[2] Per approfondimenti vi consigliamo il seguente testo: Lo Rito D. e Lusa M., L’iridologia nel tempo. Soria dell’iridologia e il cronorischio, Ed. Galileo Galilei (2008).
[3] Lo Rito D., Birello L. Iridologia contemporanea, Edito in proprio (2011)
[4] Lo Rito D. Iridologia multidimensionale, i segni, Edito in proprio (2012)
Breve premessa.
Iniziamo questo percorso di conoscenza dall’iridologia antica, specificando che non avrà la completezza appartenente alla storia della medicina, ma sarà un semplice scorrere storico.
Mentre si faceva questo cammino storico di conoscenza è sorta l’idea di associare alle varie osservazioni, pensieri filosofici, percezioni e intuizioni (dell’iridologia antica) ai lavori fatti nell’iridologia contemporanea, nell’iridologia multidimensionale. Tutto questo a supporto e a conferma di ciò che i nostri padri scrissero sull’occhio umano e in particolare sull’iride.
Abbiamo aggiunto delle fotografie di alcune iridi che richiamano visivamente ciò che gli antichi descrivevano con le loro parole e scritti. Questo per aiutarci ad abbinare la parte orale e scritta con la parte visibile, oggettiva (sperando di aver fatto cosa gradita a voi tutti).
Questo a supporto di come uno studio storico accurato di una disciplina scientifica o pseudoscientifica possa essere stimolante per i ricercatori, in quanto possono attingere a questa biblioteca storica di pensieri con il bagaglio esperienziale di migliaia di anni.
Proveremo dunque a tessere questo intricato reticolo informativo esteso dall’antichità (migliaia di anni prima di Cristo) alla modernità 2025 anni dopo Cristo. Quasi che il Cristo sia il fulcro di questa specularità tra lo studio dell’occhio, dell’iride nell’antichità e nell’epoca moderna, contemporanea (del periodo dopo Cristo).
Quasi fossimo in un rispecchiarsi biografico dell’Umanità tra il periodo a.C. e il d.C.
Pensieri antichi nutrimento per ricerche d’avanguardia, nel nostro caso a indirizzo iridologico. Vi preghiamo di osservare le tavole sinottiche che compariranno al termine di ogni articolo.
Avendo la coscienza che ciò che scriveremo sarà parziale e limitato alle nostre ricerche, questo per non incorrere in errori di interpretazione e di valutazione su lavori fatti da altri ricercatori.
Per coloro che desiderano contribuire a questo parallelismo biografico dell’Umanità, siamo disponibili a integrare le vostre ricerche a questa prima bozza. Rendendo il testo più completo e più definito.
Vi invitiamo a mandarci i vostri lavori, i vostri inserimenti in formato word al seguente indirizzo: danielelorito@libero.it
Iridologia antica
Le possibili origini dell’iridologia si fanno risalire ai primi testi trovati in cui si fa cenno all’iride e ai suoi rapporti con il corpo umano, con i suoi organi e funzioni. Le prime tracce dell’interesse per l’occhio umano, risalgono a circa 2000 anni prima di Cristo, anche se alcuni autori situano l’inizio della “tecnica iridologica” antecedentemente al 4000 a.C.
Antichissimi libri di scienza, relativi alla medicina indiana e cinese, riportano le prime osservazioni conosciute sull’occhio e sull’iride, studiati per comprendere lo stato di salute dell’individuo. L’interesse di questi studi era rivolto all’individuazione delle relazioni esistenti tra gli esseri umani; tra l’uomo, i suoi organi e le sue funzioni; tra l’uomo, la natura e il cosmo.
Nella cultura egizia (II millennio a. C.), l’occhio è per l’uomo ciò che il sole è nell’universo; nel mito e nel culto egiziano l’Occhio di Horus, figlio di Iside e di Osiride, è uno dei motivi più frequenti e significativi.
Narra il mito che Horus, vendicando la morte del padre ucciso dal fratello-nemico di questi Seth, per sottrargli il potere, lo uccida. Nel duello però, Seth prima di essere distrutto da Horus, riesce a strappargli un occhio lacerandolo e seminandone i pezzi sulla sabbia del deserto dove, secondo la leggenda, germineranno dei fiori di loto. Thot, il dio soccorritore per eccellenza, invocato da Iside, riunisce le parti risanando la ferita e restituendo l’integrità all’occhio di Horus. Questi, che perde un occhio e lo riconquista, assume le fattezze di un uomo con testa di falco e diventa il simbolo dell’eterna lotta tra la luce e l’oscurità, assumendo le funzioni adiuvanti di dio della salute, del benessere contro le tenebre del male e della malattia.
In alcuni papiri medici, si trovano dei collegamenti tra le manifestazioni oculari e le malattie generali. È il caso del “papiro Ebers” compilato attorno al 1550 a.C. (XVIII Dinastia) e ritrovato dallo studioso tedesco George Ebers verso la fine dell’Ottocento. Dove viene riportato, fra l’altro, un riferimento ad una sorta di pratica iridologica, attraverso cui era già possibile riscontrare dall’attenta osservazione dell’occhio, la presenza di vicende negative nel vissuto individuale:
“Un occhio in cui è apparso ogni evento infausto” (Ebers 392) [5].
Vedi tabella sinottica, alla fine del presente articolo.
In antiche opere di Medicina indiana (ayurvedica) e Cinese, le più antiche delle quali risalenti al 2000 a.C., sono presenti osservazioni sistematiche sull’occhio di rilevanza iridologica, anche se inserite in un contesto concettuale e di pensiero assai diverso dal nostro. Va ricordato che anche nella prima Medicina Tibetana nell’ambito della cura ai malati, lo stato patologico veniva rilevato attraverso i diversi segni e colori che apparivano nelle iridi e negli occhi in generale.
Qui riportiamo delle figure inerenti all’occhio presenti nel trattato “Yi Zong Zin Zian” pubblicato nel 1742, dove vengono rappresentate le otto zone (Bakhuo) o rappresentazioni oculari correlate con altrettanti elementi naturali, in cui si riflette lo stato di salute degli organi e dei visceri cavi.
[5] Thompson, R. Campbell, Testi medici assiri: dagli originali del British Museum. Londra, Oxford University Press, 1923.
Thompson, R. Campbell, Assyrian Herbal , Luzac and Co , London (1924)
La medicina mesopotamica (I millennio a.C.).
La Mesopotamia, come riporta O. Sponzilli[7], è stata per molti secoli la patria culturale dell’astronomia e proprio a questa dobbiamo la crescita e l’affermarsi dell’iridoscopia, che veniva considerata “scienza occulta” e quindi tenuta segreta al popolo. Gli astronomi mesopotamici vedevano nell’iride una rappresentazione della volta stellare e da essa studiavano il tema natale e la sua correlazione con i vari organi e apparati.
Vedi tabella sinottica, alla fine del presente articolo.
Oroscopo Lunare a Matrice Lunare (28 case lunari) applicato al Tema Natale, a partenza dal Sole[8].
[7] Osvaldo Sponzilli, Iniziazione all’Iridologia, Edizioni Mediterranee – Roma 2001
[8] Lo Rito D. Astrologia custode del tempo e delle simmetrie temporo-spaziali (Tetraktys), astroiridologia, Convegno Astrologia custode del tempo, Mestre-Venezia (2024)
La stella Sirio è al 14°grado nel segno del Cancro, che corrisponde alla vertebra lombare L3, allo spaziorischio 22° e alla casa lunare 23a.
Iride di destra
Casa lunare 23a dove cade la punta del pentagramma, generato da Sirio (linea celeste). Segno iridologico cripta e introflessione del Bordo della corona.
Iride di destra
Lo spazio 22 va da 143,8 gradi a 148,2 gradi.
Lo spazio 22 corrisponde all’apparato urogenitale.
Colonna Vertebrale: 3a vertebra lombare.
Segni iridologici: introflessione del Bordo della Corona (freccia rossa), e segno sull’orlo pupillare esterno di una piccola trasversale (freccia celeste).
Le concezioni analogiche esoteriche dei popoli mesopotamici, erano infatti legate al concetto della qualità del tempo (Kairòs, il tempo opportuno[9]), che nulla ha a che fare con l’arco temporale, ma sono collegate al concetto che ogni punto del tempo possiede una precisa qualità che fa emergere, per sincronicità, solo le manifestazioni adeguate a quella qualità. I contenuti qualitativi di una determinata manifestazione corrispondono alle qualità del tempo in cui accadono. Non potrebbero far altro che manifestarsi in quel preciso momento, riallacciandosi al concetto del cronorischio moderno[10] e alla biografia umana[11]. Sotto questo aspetto è fondamentale la qualità del tempo del concepimento e della nascita, che è espressa in maniera inequivocabile nell’iride (nel cronorischio moderno la nascita, il parto corrisponde ai 0° gradi).
Schema del calcolo dell’età in iridologia, il cerchio viene diviso in 60 anni, numero usato in Mesopotamia (base sessagimale[12]).
[9] Lo Rito D. Il cronorischio, Ed. Editorium (1993)
[10] Lo Rito D. Il cronorischio, Ed. Editorium (1993)
[11] Lo Rito D. L’iridologia, la storia nei nostri occhi, Ed Mediterranee (2001)
[12] Il sistema sessagesimale usato nell’antica Mesopotamia era un sistema in base 60.
Tabelle
Iridologia Antica | Iridologia contemporanea |
Papiro di Ebers, 1550 a.C
“Un occhio in cui è apparso ogni evento infausto” (392). Eventi infausti, intesi come momenti di cambiamento o di traumi, di malattie, di incidenti |
Lo Rito D. Il cronorischio, Ed. Editorium (1993)
Lo Rito D. L’iridologia, la storia nei nostri occhi, Ed Mediterranee (2001) Lo Rito D., I cicli esperienziali nelle fasi della vita, le traslazioni temporali e la colonna vertebrale, Edito in proprio (2022). Miller T. The mind matter Nova Press (2021) Viviano D.M. Iridologia e psicoterapia, metodo vettorial (Faculdade INNAP) Ed Vitua (2019) |
Medicina Mesopotamica (I millennio a.C.)
Il concetto di qualità del tempo (kairòs, il tempo opportuno), che nulla ha a che fare con l’arco temporale, esprimendo il concetto che ogni punto e sezione di tempo possiede una precisa qualità che fa emergere, per sincronicità, solo le manifestazioni adeguate a quella qualità. |
Lo Rito D. L’iridologia, la storia nei nostri occhi, Ed Mediterranee (2001).
Lo Rito D. L’iridologia e i tempi: Aion, Chronos e Kairos. (2008) Lo Rito D. Il perché di un incontro: in iridologia, Edito in proprio (2012) |
Gli astronomi mesopotamici vedevano nell’iride una rappresentazione della volta stellare, da essa studiavano il tema natale e la sua correlazione con i vari organi e apparati. | Lo Rito D. Iridologia: macrocosmo e microcosmo, Edito in proprio (2006)
Lo Rito D., Zorzan A. Astrologia: custode del tempo, Ed. Chiaraceleste (2017) Lo Rito D. Astrologia custode del tempo e delle simmetrie temporo-spaziali (Tetraktys), astroiri- dologia, Convegno Astrologia custode del tempo, Mestre-Venezia (2024) Lo Rito D., La luce cosmica e la cristallizzazio-ne con il Sale Eidetico (pensieri astrologici), Edito in proprio (2022) |
Autore: Daniele Lo Rito
0 commenti