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Una breve storia dell’iridologia – Quinta parte

da | 28 Lug, 25 | Scienze Umane |

Iridologia antica quinta parte, ricapitoliamo in breve gli argomenti trattati nella prima, nella seconda, nella terza parte e nella quarta parte.

Nella iridologia antica prima parte abbiamo trattato del periodo storico Cinese e Indiano risalente al 2° millennio a.C. per poi arrivare al mondo Egizio con il “papiro di Ebers” compilato attorno al 1550 a.C. (XVIII Dinastia) e alla medicina Mesopotamica del 1° millennio a. C.

Nella prima parte abbiamo trattato del periodo storico Cinese e Indiano risalente al 2° millennio a.C. per poi arrivare al mondo Egizio con il “papiro di Ebers” compilato attorno al 1550 a.C. (XVIII Dinastia) e alla medicina Mesopotamica del 1° millennio a. C.

Nella seconda parte abbiamo trattato il periodo Ellenistico del V secolo a.C.: Anassagora, Ippocrate, Platone, Aristotele, Polemone.

Nella terza parte abbiamo trattato dei riferimenti ai testi sacri: Levitico, Bibbia, Medicina Monastica (Idelgarda di Bingen).

Nella quarta parte abbiamo trattato la medicina del rinascimento: Leonardo Da Vinci, i Neoplatonici Fiorentini (Pico della Mirandola, Marsilio Ficino, Lorenzo dei Medici). Abbiamo incontrato Paracelso e Giovan Battista Della Porta.

Nella quinta parte descriveremo la medicina del XVII e XVIII Secolo: Phylippus Meyens, J. Sigmund Eltzholtz, Christian Haertels e la Medicina Salernitana.

Breve premessa.

Iniziamo questo percorso di conoscenza dall’iridologia antica, specificando che non avrà la completezza appartenente alla storia della medicina, ma sarà un semplice scorrere storico.

Mentre si faceva questo cammino storico di conoscenza è sorta l’idea di associare le varie osservazioni, pensieri filosofici, percezioni e intuizioni (dell’iridologia antica) ai lavori fatti nell’iridologia contemporanea, nell’iridologia multidimensionale. Tutto questo a supporto e a conferma di ciò che i nostri padri scrissero sull’occhio umano e in particolare sull’iride.

Abbiamo aggiunto delle fotografie di alcune iridi che richiamano visivamente ciò che gli antichi descrivevano con le loro parole e scritti. Questo per aiutarci ad abbinare la parte orale e scritta con la parte visibile, oggettiva (sperando di aver fatto cosa gradita a voi tutti).

Questo a supporto di come uno studio storico accurato di una disciplina scientifica o pseudoscientifica possa essere stimolante per i ricercatori, in quanto possono attingere a questa biblioteca storica di pensieri con il bagaglio esperienziale di migliaia di anni.

Proveremo dunque a tessere questo intricato reticolo informativo esteso dall’antichità (migliaia di anni prima di Cristo) alla modernità 2025 anni dopo Cristo. Quasi che il Cristo sia il fulcro di questa specularità tra lo studio dell’occhio, dell’iride nell’antichità e nell’epoca moderna, contemporanea (del periodo dopo Cristo).

Quasi fossimo in un rispecchiarsi biografico dell’Umanità tra il periodo a.C. e il d.C.

Pensieri antichi nutrimento per ricerche d’avanguardia, nel nostro caso a indirizzo iridologico. Vi preghiamo di osservare le tavole sinottiche che compariranno al termine di ogni articolo.

Avendo la coscienza che ciò che scriveremo sarà parziale e limitato alle nostre ricerche, questo per non incorrere in errori di interpretazione e di valutazione su lavori fatti da altri ricercatori.

Per coloro che desiderano contribuire a questo parallelismo biografico dell’Umanità, siamo disponibili a integrare le vostre ricerche a questa prima bozza. Rendendo il testo più completo e più definito.

Vi invitiamo a mandarci i vostri lavori, i vostri inserimenti in formato word al seguente indirizzo: danielelorito@libero.it

La Medicina tra il xvii e il xviii secolo

Phylippus Meyens (Philippe May – XVII sec.)

Nato a Dresda in Germania, medico, è autore di un trattato dal titolo “Chiromantica medica” ovvero “Phisiognomia medica” pubblicato a Le Haye nel 1665. In quest’opera, considerata il primo riferimento documentato di analisi dell’iride, viene descritta la possibilità di osservare nell’occhio umano i segni riflessi che possono fornire importanti ed utili indicazioni relativamente alla condizione fisica dell’intero organismo.

Foto 01 Immagine tratta dal libro di Phylippus Meyens “Phisiognomia medica”.

Essa anticipa inoltre, attraverso una generale divisione dell’iride basata sulle aree riflesse dei diversi segmenti organici, una prima schematica topografia iridea

(…) Chi gode di una perfetta salute, ed è veramente felice e sano, deve avere gli occhi limpidi, senza linee, o macchie di sangue: perché dal momento che questi segni negativi si trovano negli occhi di una persona, bisogna che producano i loro effetti, secondo la loro grandezza. (…) Quando appaiono dei piccoli segni molto sottili, in occhi che in precedenza erano limpidi, significa che il fisico si è indebolito.

Quando si vuol sapere in quale parte del corpo si trova la debolezza, bisogna dividere gli occhi in quattro parti. La prima parte in alto, rappresenta la testa. E siccome la testa ha una grande simpatia con lo stomaco, s i potrà nello stesso tempo trovare le malattie che provengono dai vapori che salgono dallo stomaco.

Il lato destro degli occhi, indica tutte le membra del corpo che sono nella parte destra, come la mammella destra, il fegato, la parte destra del torace, i vasi sanguigni ecc. se ci sono dei segni infausti sul lato sinistro, vorrà dire che il cuore, la mammella sinistra e la parte sinistra del torace sono indisposti, e in breve tutto il lato sinistro; e se l’umore è malinconico, è segno che la milza è sofferente.

Foto 02 Iride di sinistra. Discromia in sede della Milza.

Se le macchie si trovano nel mezzo, o vicino al centro dell’occhio, è segno che il corpo è indisposto e sofferente in mezzo al petto.

L’ultima parte degli occhi che è in basso, significa le viscere, l’apparato genitale e i reni, se una persona ha gli occhi cattivi in questa parte, cioè occupati da alcuni segni negativi, è soggetta alle coliche, all’ittero e alla tosse. (…)

Foto 03 Iride di sinistra, quadranti. Si nota che la pupilla e lievemente spostata verso l’alto.

Ci sono persone convinte che i segni e le vene negli occhi siano come dei raggi del Sole (Radii Solares) e pensano che siano positivi, ma tutti i motivi spiegati prima, dimostrano il contrario e tale opinione è falsa e senza fondamento”.[1]

Nuti, artefice della traduzione del trattato di Meyens recuperato presso la Biblioteca Nazionale di Parigi, osserva come l’autore nel testo faccia riferimento a tutta la fisiognomica oculare, cioè a tutte le parti semeiologicamente osservabili quali cute periorbitale, palpebre, sclera, iride e pupilla. Possiamo quindi affermare, come conclude, che in Chiromantica medica, vi è rappresentata non solo una straordinaria anticipazione della moderna Iridologia, ma anche una concezione analogamente comparabile a quella espressa dall’antichissima Medicina Cinese.

Foto 04 Radii Solares

Un altro aspetto particolarmente interessante che Meyens prefigura è il riconoscimento dell’effetto del tratto intestinale sul cervello. In quanto quest’ultimo è collegato ai possibili squilibri emotivi provocati da alcune ramificazioni che l’infiammazione intestinale può avere nel produrre le prostaglandine. Recenti studi e ricerche hanno messo infatti in evidenza la correttezza scientifica di questa anticipazione intuitiva.


[1] Giovanni Nuti, Trattato di Iridologia Comparata, Tecniche Nuove – Milano 2001

J. Sigmund Eltzholtz

Nel 1695 a Norimberga con una propria pubblicazione, continua ed approfondisce l’opera iniziata da Meyens.

Foto 05 J. Sigmund Eltzholtz

Christian Haertels

Nel 1786 C. Haertels di Gottingen, pubblicherà una dissertazione intitolata De oculo et signo ovvero L’occhio e i suoi segni.

Foto 06 De oculo et signo

La Medicina Salernitana (800 ca. – 1811)

L’accertamento di malattie a partire dall’analisi dell’occhio risale essenzialmente a due pilastri fondamentali della medicina empirica:

  • la dottrina, conosciuta dall’antichità fino al tardo medioevo, della komplexion (colore dei capelli, pelle e occhi, contenuto dei pigmenti) come caratteristica della costituzione fisica;
  • la dottrina della visione/esame globale che si basa sostanzialmente sulla Semeiotica, la dottrina dei segni (segnali, sintomi) della malattia (esame dell’urina, l’arte della lettura della mano, analisi dell’espressione del viso, delle unghie, della lingua) e che rappresentò dal Medioevo fino all’inizio del XIX sec. un ramo importante della medicina universitaria.

La stretta relazione fra la pigmentazione di capelli, pelle, iride e la caratteristica generale degli umori, appare anche in un verso mnemonico della Scuola Medica Salernitana, che suona così: “Il colore che fiorisce sulla pelle fa capire le caratteristiche degli umori sotto la pelle, come la relazione fra carattere ed occhio”.

Nel “Fiore della Medicina di Salerno” è possibile inoltre riscontrare un riferimento che si collega all’osservazione dell’occhio: “Quando è troppo il sangue, la faccia si fa rossa, l’occhio prominente…”. Secondo Vidala, la Scuola Salernitana includeva un insegnamento della diagnosi attraverso l’iride, forse come particolare sviluppo dell’eredità culturale ippocratica. D’altra parte la citazione già attribuita al filosofo greco Filostrato (III sec. a.C.) che letteralmente recita: “Il carattere dell’uomo si riconosce dall’occhio” e la dottrina classica dei 4 umori o patologia umorale, che dall’antichità fino a 100 anni fa faceva parte del bagaglio di ogni medico, non sarebbe pensabile senza il particolare riferimento alla diagnosi fondata sull’interpretazione del colore degli occhi.

Il tema della Scuola di Salerno offre l’occasione per una riflessione sullo sviluppo del pensiero medico moderno e sul rapporto fra la scienza ufficiale e le pratiche mediche complementari. Spiega infatti l’autore: “La Medicina moderna nasce a Parigi nei primi anni del XIX sec. per la fioritura della chimica, della fisica e dell’anatomia-patologica. Ufficialmente la Medicina antica muore a Salerno nel 1811 con l’editto Napoleonico che abolisce la Scuola Medica Salernitana, come esito finale della crisi della Medicina del XVIII secolo, conseguente al tramonto della teoria umorale classica. Ma qui non si tratta semplicemente del prevalere della razionalità, della scienza sulla superstizione e sull’empirismo; piuttosto del passaggio definitivo dal pensiero olistico-cosmologico antico a quello riduzionista e meccanicista, moderno.

Quel pensiero olistico antico sopravviverà in epoca contemporanea soprattutto attraverso il metodo analogico dell’Omeopatia e lo sviluppo della Medicina Naturopatica, di cui l’Iridologia fa parte. La Naturopatia ha ripescato concetti della visione ippocratica, soprattutto con il contributo di Pastor Felke nel definire le costituzioni iridologiche. La Scuola Iridologica Tedesca, distingue infatti tre Costituzioni Iridologiche fondamentali, Linfatica, Ematogena e Biliare, a cui corrispondono rispettivamente l’Iride Fibrillare a trama visibile di colore azzurro, l’Iride a trama invisibile (tessuto spugnoso) di colore bruno e quella di colorazione intermedia. L’uso dei termini Linfatico, Ematogeno e Biliare, testimonia la sopravvivenza e il riemergere del pensiero olistico antico nell’ambito dell’Iridologia”.

Foto 07 Linfatica

 

Foto 08 Biliare

 

Foto 09 Ematogena

 

Tavola sinottica

 

Iridologia Antica Iridologia contemporanea
Phylippus Meyens (Philippe May – XVII sec.)

Chi gode di una perfetta salute, ed è veramente felice e sano, deve avere gli occhi limpidi, senza linee, o macchie di sangue: perché dal momento che questi segni negativi si trovano negli occhi di una persona, bisogna che producano i loro effetti, secondo la loro grandezza. (…)

Lo Rito D.  Iridologia: macrocosmo e microcosmo, Edito in proprio (2006)

Lo Rito D. Iridologia multidimensionale, i segni, Edito in proprio (2012)

Lo Rito D.  Iridologia e psiche EPNEI o PNEI Vol. 1, Edito in proprio (2008)

Lo Rito D.  Iridologia e psiche EPNEI o PNEI Vol. 2, Edito in proprio (2009)

Scuola Medica Salernitana (800 ca. – 1811)

Il colore che fiorisce sulla pelle fa capire le caratteristiche degli umori sotto la pelle, come la relazione fra carattere ed occhio”.

Lo Rito D.  Iridologia e psiche EPNEI o PNEI Vol. 1, Edito in proprio (2008)

Lo Rito D.  Iridologia e psiche EPNEI o PNEI Vol. 2, Edito in proprio (2009)

Lo Rito D. Iridologia multidimensionale, i segni, Edito in proprio (2012)

Lo Rito D., Sottili S.  La resilienza iridologica, Edito in proprio (2015)

Denny Johnson What the eyes reveals Rayid Publ.(1995)

 

Vedi

Una breve storia dell’iridologia – Prima parte
Una breve storia dell’iridologia – Seconda parte
Una breve storia dell’iridologia – Terza parte
Una breve storia dell’iridologia – Quarta parte

Autore: Daniele Lo Rito

Autore

  • Il Dr. LO RITO DANIELE, si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Padova nel 1980. Specializzato in Otorinolaringoiatria presso l'Università di Verona nel 1983. Ha conseguito la specializzazione in Agopuntura presso la Scuola di Torino diretta dal Dr. U. Lanza nel 1981. Si è specializzato in Omeopatia frequentando la Scuola di Omeopatia Unicista diretta dal Dr. A. Masi (Firenze-Milano) nel 1983. Dal 1980 ha frequentato la Scuola di Iridologia del Dr. S. Rizzi (Merano) e già dopo qualche anno ha iniziato a insegnare presso la stessa. È un ricercatore e conferenziere internazionale, è lo scopritore del Cronorischio e dello Spaziorischio applicati all’iridologia. Con la possibilità di leggere il tempo e lo spazio dell'uomo a livello dell'iride. Ha inoltre coniato e sviluppato il concetto della IRIDOLOGIA MULTIDIMENSIONALE, dove lo stesso segno acquista valori e significati multipli. Ha scritto 77 libri che riguardano le nuove ricerche in iridologia (sito: www.iridosophia.com).

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